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LA “SINDROME” DEL CAMBIO STAGIONE


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Il cambio stagione spesso coincide con l’insorgere di qualche disturbo o l’acutizzarsi di qualche patologia.. ma perché il nostro corpo è così sensibile ai cambi climatici?

 

La primavera è la stagione del risveglio della natura, della fioritura, è la fase in cui tutto ciò che abbiamo accumulato in inverno, sotto forma di eccessi alimentari e abitudini, esperienze, costrutti mentali, convinzioni e scorie metaboliche dovrebbe essere lasciato andare per far spazio al nuovo. In questo periodo la forza espansiva e generatrice del Fegato si acuisce, richiede di essere pulito e rigenerato, per prepararsi ad una nuova stagione in cui il regime alimentare sarà più ricco di frutta e verdura zuccherine e pertanto richiederà un maggior sforzo a carico dell’apparato epato-pancreatico. 

 

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) si tratta di una vera e propria “sindrome del cambio stagione” la cui causa risiede in una stasi sanguigna che ostruisce la circolazione del Qi, che è per l’appunto la massima espressione dell’energia che permea il cosmo e si manifesta in tutti gli essere viventi. Ecco quindi che se ci si trova in questa situazione di deficit/insufficienza o più in generale di intossicazione, il corpo faticherà ad adattarsi ai cambiamenti climatici manifestandolo attraverso un eccessiva stanchezza, sonnolenza, poca energia e nei casi peggiori scatenando disturbi di vario genere. 

Sono tutti segnali che il nostro organismo lancia nella richiesta di essere riequilibrato e regolato. Una buona abitudine sarebbe quella di non aspettare che il corpo inizi ad esternare le sue difficoltà per prenderci cura di noi ma segnarsi nel calendario, prima dell’arrivo del cambio stagione, un appuntamento con noi stessi per una sana depurazione a tutto tondo.

 

La visione MTC ritiene che la primavera sia il tempo in cui lo Yang, ovvero il nostro aspetto attivo, dinamico, esplosivo, positivo, superficiale, inizia ad espandersi verso l’esterno. Lo Yin, cioè la parte ??passiva, debole, statica, apatica, negativa, profonda del nostro essere, inizia a decrescere: così il buio si avvia ad esaurirsi lasciando posto alla luce. 

A livello emotivo abbiamo la possibilità di spazzare via le paure e il raccoglimento della stagione invernale, per affidarsi alla forza espansiva del Fegato, che non è da associare solamente alla rabbia, ma anche al procedere con fiducia verso nuove mete.

Con l’equinozio di primavera è come se la natura ci stesse chiedendo di abbandonare i conflitti, che generano infiammazioni sul corpo fisico, per lasciare spazio alla quiete e al fluire di energia e sangue, dove, proprio il Fegato, gioca un ruolo fondamentale.

Pertanto prendiamoci cura di questo organo così prezioso e, come ormai avrete capito, l’avvicinarsi della primavera è il momento giusto per occuparsene.

In questo madre natura non si smentisce nel fornire un valido aiuto per favorire questo processo, infatti ci regala un’esplosione di erbette da campo dalle grandi proprietà depurative: tarassaco, radicchio grumolo o verdone, rosoline, bietole, cicoria, grispigni, grugni, rape, spinaci, orecchie di lepre.

Sono consigliate anche infusi o decotti con le erbe quali tarassaco, bardana, cardo mariano, ortica, carciofo, gramigna, malva.

E a proposito di erbette, ecco il link con una ricetta super-sfiziosa a base di radicchio grumolo:

https://erboristeriailgermoglio.it/blog/123/grumolo-scottato-cremoso-di-pecorino-miele-noci-e-mela

 

Chiara Vivan 

esperta in alimentazione ed erboristeria